grafologiaL’obiettivo dell’indagine peritale su un manoscritto è di stabilire se due grafie sono state scritte dalla stessa mano.

I metodi utilizzati dai grafologi in perizia sono vari (grafoscopico, calligrafico, grafometrico e segnaletico-descritttivo), differenti ma non incompatibili tra loro, anzi ai fini di un’analisi accurata una loro integrazione è più che auspicabile.

Al di là del metodo seguito le fasi di un’indagine peritale sono tre:

– Una preliminare ispezione strumentale con i normali mezzi di laboratorio e sotto vari tipi di illuminazione -imprescindibile per verificare l’eventuale presenza di cancellature abrasioni o aggiunte di inchiostro.

– Un successivo esame distinto delle scritture in verifica e comparative, in originale, fotografate ed adeguatamente ingrandite per coglierne le specifiche caratteristiche formali e gestuali -altrettanto fondamentale per evitare di saltare a conclusioni affrettate, ponendo direttamente a confronto le grafie.

– L’accostamento finale delle “diverse” scritture messe a disposizione del grafologo al fine di rilevare uguaglianze (somiglianze) e differenze, sia marginali che sostanziali.

Solo dopo queste tre fasi è possibile esprimere un giudizio di autenticità o falsità in termini di probabilità o assoluta certezza.

Un principio grafologico fondamentale è che il movimento grafico è individuale, unico e irripetibile, frutto di meccanismi neurofisiologici automatizzati e personalizzati.

La scrittura è come un elettroencefalogramma che registra gli impulsi elettrici del cervello e pertanto assolutamente inimitabile. Questo presupposto apparentemente ovvio và sempre tenuto a mente di fronte a certe somiglianze allettanti o discrepanze marginali.

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