Quella dei Fori Imperiali è la zona archeologica più importante di Roma.
L’area immediatamente adiacente ai Fori Imperiali, per ovvie ragioni, non pullula di hotel e bed and breakfast ed i prezzi non sono decisamente abbordabili.
I relativamente pochi alberghi della zona (quelli possono vantare una vista diretta sui Fori Imperiali) sono costantemente prese di mira dagli amanti delle rovine dell’antica Roma. I prezzi minimi medi si aggirano intorno ai 110/140 euro per una stanza doppia, a notte, in un hotel tre stelle. Il costo minimo sale intorno ai 160/240 per un quattro stelle con vista Fori.
I Fori Imperiali rappresentano un museo a cielo aperto, dove si possono visitare le rovine di quello che, al tempo dei Romani, era il centro nevralgico della Città Eterna: templi, biblioteche, strutture atte a conservare le insegne ed i bottini di guerra, ma anche mercati, botteghe, splendide residenze e piazze dove si svolgeva la vita pubblica di una città che oramai contava più di un milione di abitanti!
Intricati labirinti di viuzze andavano a collegare i vari quartieri della Città per poi ricongiungersi tra il Colosseo e l’Altare della Patria, in uno stratificarsi di epoche diverse, dato che i Fori vennero costruiti, distrutti da rovinosi incendi e ricostruiti con diversi progetti e rifacimenti tra il 54 a.C. al 115 d.C. Nonostante i numerosi danni del tempo è proprio qui che, tra colonne semidistrutte, pezzi di statue gigantesche, pilastri e muri crollati, si può respirare la reale potenza dell’Impero Romano.
E’ difficile ricostruire le diverse epoche in cui il Foro, o meglio i Fori sono stati costruiti. La storia ci racconta che il primo Foro ad essere progettato e costruito fu quello di Cesare.
Il progetto era immenso ed unitario: doveva esserci una piazza con portici sui lati lunghi e con al centro del lato di fondo un tempio dedicato a Venere Genitrice, progenitrice di Enea.
Il successivo passo vide la costruzione del Foro di Augusto: un nuovo complesso disposto in senso ortogonale, dominato da un maestoso tempio, dedicato a Marte, che si appoggiava ad un altissimo muro, giunto intatto fino a noi. Questo divideva il superbo monumento dal quartiere popolare della Suburra. Più tardi un’altra grande piazza, separata dal Foro di Augusto e da quello di Cesare da via dell’Argileto, mise in comunicazione il Foro
Romano con la Suburra. La Piazza fu soprannominata Tempio della Pace.
Il Foro di Nerva, detto anche Transitorio, venne invece costruito da Domiziano per unificare e dare un senso di continuità all’ormai enorme Foro. L’ultimo in ordine di tempo fu il Foro di Traiano, costituito da una vasta piazza con portici sui due lati, chiusa sul fondo dalla Basilica Ulpia. L’immensa struttura, nascosta sotto il livello del terreno aveva cinque navate e una grande abside con una navata centrale.
Una colossale statua equestre, eretta per celebrare le vittorie in Dacia, sovrastava il Foro di Traiano.
La piazza era pavimentata con lastre rettangolari di marmo bianco.
A metà degli anni Novanta, sono stati avviati gli scavi lungo il lato sud e sul lato nord del Viale dei Fori Imperiali.