Ecco qualche idea per conoscere la cosiddetta “Roma nascosta”:
– 1. All’interno della Cappella del Sacramento, nella chiesa di S. Bartolomeo all’Isola Tiberina, è conservata una palla di cannone, detta del “miracolo”, dal diametro di 14 centimetri, incastrata in un muro durante l’assedio di Roma del 1849 da parte dei Francesi contro la Repubblica Romana. Al momento dell’impatto la chiesa era affollata di persone e l’evento fu ritenuto soprannaturale in quanto non fece né vittime né crollare il sacro edificio.
– 2. In Piazza Pasquino è situata una statua di marmo di età ellenistica molto popolare ai romani e soprannominata “Pasquino”. Sul piedistallo, che regge la statua, in passato, venivano attaccati messaggi satirici e poesie contro il “potere”, sia in dialetto sia in latino, chiamati “Pasquinate”. Questa usanza è ancora oggi di moda, i turisti potranno soffermarsi a leggere sonetti, poesie e messaggi ironici esposti ogni giorno da sconosciuti sull’amatissima statua di “Pasquino”.
– 3. Nella Villa dei Mattei, ora Villa Celimontana, al Celio, si trova un obelisco egiziano frammentario, originario è solo la metà superiore, che ha il triste privilegio di tenere sepolte sotto di sé due mani di un infelice operaio. L’accaduto, si narra, avvenne nel 1820 quando la villa passò in potere al principe de La Paz, Emanuele Godoy, che fece spostare l’obelisco nell’attuale collocazione, vicino al Casino. Nell’erigerla di nuovo uno degli operai, tenendo le mani sotto il piano dell’obelisco fu sorpreso dall’improvvisa rottura di un canapo che fece precipitare in un istante la mole nel sito destinato, perdette le mani.
– 4. Nella basilica inferiore di S. Clemente si trovano affreschi del XI XII secolo, tra cui La leggenda di Sisinno, prefetto di Roma che vuole arrestare S. Clemente. Il tutto è descritto attraverso spassosi dialoghi scritti, che ricordano modalità fumettistiche, riguardanti sollecitazioni ed insulti come “figli di put**na”, non propriamente adeguati ad un luogo di culto o ad una chiesa, un importante saggio del primissimo volgare italiano.
– 5. In Piazza dei Cavalieri di Malta, sull’Aventino, si può contemplare la cupola di San Pietro da una prospettiva inusuale. Si guarda dalla serratura della porta, del Palazzo dei Cavalieri, e si ammira per intero la Cupola di San Pietro. Questo prodigio è possibile grazie ad un effetto ottico non casuale ma voluto da chi ha realizzato il giardino, la porta e la piazza.